Autore: 
Sara Leo

I primi passi nell’adozione sono l’inizio di un viaggio. Spesso comincia con una scelta che matura un po’ per volta, quando le coppie iniziano a pensarci, ad informarsi sui requisiti e sulle modalità, a sondare il terreno tra amici, parenti e conoscenti che hanno già intrapreso lo stesso percorso. C'è internet con innumerevoli informazioni tra cui districarsi e non sempre comprensibili. Talvolta gli aspiranti genitori partecipano ad incontri informativi di Associazioni Familiari o altre entità per capirci qualcosa di più su cosa voglia dire adottare un bambino. Appena si comincia ad annusare la burocrazia, tuttavia, ci si accorge che sì, la cornice giuridica dell'adozione è uguale in tutta Italia, ma le procedure applicate dai Tribunali possono variare in funzione di modalità organizzative, strumenti e risorse umane a disposizione nell'ambito dei Servizi Socio assistenziali del territorio.

Le tappe

Alla scelta adottiva nella sua forma più introspettiva si aggiunge l’iter burocratico che dovrà seguire la coppia. I primi passi nell’adozione sono a contatto con i Servizi Socio Assistenziali e con il Tribunale dei Minori del proprio territorio. La procedura è la medesima in tutta Italia ma possono esserci delle varianti a seconda del Foro di competenza. Raccogliendo le testimonianze delle coppie che hanno percorso il cammino preadottivo negli ultimi anni e in regioni diverse, abbiamo fotografato le prassi relative ad uno specifico periodo, che comunque nel tempo possono cambiare. Con loro abbiamo parlato delle tappe del viaggio, dalla presentazione della disponibilità in Tribunale al decreto di idoneità all’adozione, emesso solo per l’adozione internazionale ( a differenza della nazionale per la quale si puo' comunque essere sentiti sulla base della relazione dei Servizi che resta a disposizione del Tribunale).

Tribunale per i minorenni di Torino

Ecco i 5 momenti principali del percorso pre adottivo:

  • corso “A B C dell’adozione” obbligatorio di due giorni, organizzato dall’Equipe Adozione Regione Piemonte;
  • incontri di coppia e individuali con assistente sociale e psicologa e visita domiciliare, fissati in numero variabile a seconda dell’equipe di competenza;
  • condivisione della relazione scritta dall’Equipe con la coppia e successivo invio in Tribunale;
  • colloquio con il Giudice Onorario del Tdm di Torino;
  • notifica del decreto d’idoneità all’adozione o in caso di sola disponibilità all’adozione nazionale, il fascicolo della coppia è a disposizione del Tribunale per l’abbinamento.

Secondo le testimonianze delle coppie torinesi intervistate, la durata del percorso dall’inizio della sessione di colloqui con l’assistente sociale e lo psicologo dell’equipe è mediamente di 8-9 mesi. Forse a velocizzare il percorso, la prassi secondo la quale l’incontro con il Giudice Onorario viene fissato lo stesso giorno in cui la coppia presenta la propria disponibilità all’adozione.

Cristina e Mauro hanno raccontato i loro colloqui: “L’equipe in pochi incontri deve cercare di capire e comprendere quanto due persone mai viste e conosciute siano in grado di diventare genitori di bimbi con caratteristiche personali più o meno complesse. È stato emozionante ripercorrere la nostra storia individuale, di coppia e famigliare, anche se nei colloqui psicologici ci siamo sentiti sotto esame con parecchie domande ed interpretazioni delle nostre risposte o affermazioni sui minori”.

Anche Mary e Ivan hanno descritto la loro esperienza positivamente, sia nella primissima fase di maturazione della scelta adottiva, nella quale il confronto con altre coppie e la partecipazione ad incontri a tema hanno permesso loro di cominciare con maggior consapevolezza, sia nella fase successiva in cui hanno vissuto in modo attivo i colloqui con l’Equipe. “Per noi quei momenti sono sempre stati occasione di confronto e crescita personale e di coppia. Ovviamente la sensazione di essere sottoposti a valutazione non ci ha mai abbandonati ma siamo riusciti ad affrontarla cercando di essere onesti o oggettivi con noi stessi”.

Tribunale per i minorenni di Milano

Michela ed Enrico hanno raccontato che il loro iter, dalla frequentazione di seminari informativi fino al ritiro del decreto d’idoneità all’adozione, è durato 15 mesi circa.

“Abbiamo partecipato al percorso formativo della ASST MI1 tra settembre e novembre 2016, per chiarirci le idee sul mondo dell'adozione. Dopo poche settimane dalla presentazione delle nostre disponibilità al Tdm di Milano, sia per l’adozione nazionale che per l’internazionale, siamo stati convocati dai Carabinieri del nostro paese per gli accertamenti di rito - poi ad aprile 2017 dopo ben 4 mesi di attesa- Abbiamo finalmente avviato l'iter dei colloqui con il personale della ASST, conclusosi a fine giugno dopo 6 incontri più una visita domiciliare”. A settembre fu fissato l’incontro con il Giudice Onorario per il mese successivo, poi l’attesa del Decreto che arrivò a metà dicembre.

Il Tdm di Milano fornisce alle coppie un servizio innovativo attraverso un’app consultabile dal proprio smartphone per monitorare il proprio fascicolo e quindi l’avanzamento del procedimento. Michela ed Enrico hanno saputo del loro Decreto proprio attraverso questo strumento digitale.

Per informazioni sulle adozioni nazionali e internazionali puoi consultare il sito web del Tribunale dei Minorenni di Milano.

Tribunale per i minorenni di Roma

“Il primo passo prevede il corso del GIL (Gruppo Integrato Locale) la cui frequentazione è obbligatoria per poter presentare disponibilità all’adozione al Tribunale dei Minori di Roma. Si tratta di due incontri di una mattinata, il primo dei quali fornisce una panoramica del processo adottivo dal punto di vista burocratico/amministrativo; nel secondo incontro si entra più nel merito degli aspetti psicologici, emotivi, pratici” spiegano Sofia e Antonio.

Dopo la presentazione delle disponibilità all’adozione al Tdm di Roma, la procedura prevede un colloquio conoscitivo presso il Commissariato e presso l’ASL di Medicina Legale di competenza; a seguire il ciclo di incontri di valutazione psico-sociale.

“Abbiamo effettuato complessivamente 9 incontri nel periodo gennaio-giugno 2017: 3 in coppia, 4 individuali, una visita domiciliare ed un incontro finale per la lettura della relazione. Nel frattempo, abbiamo svolto tutti gli accertamenti sanitari che ci avevano richiesto: analisi del sangue, visita psichiatrica, neurologia, cardiologica, test tubercolina, HIV. – ha continuato la coppia romana – Il colloquio con il Giudice Onorario è avvenuto a luglio e in ottobre si è concluso l’iter con il conseguimento dell’idoneità”.

Non è possibile fare una stima media della durata del percorso perché è talmente ampio il territorio e articolata l’organizzazione dell’apparato burocratico che i tempi possono essere molto diversi, con attesa anche superiore all’anno per cominciare l’iter di valutazione psico sociale della coppia. Inoltre, a differenza di regioni come Il Piemonte, l’appuntamento con il Giudice Onorario viene fissato solo al termine del percorso conoscitivo con i Servizi Sociali del territorio.

In questo contesto la storia di Paola e Antonio il cui percorso, dalla frequentazione del corso obbligatorio al GIL fino alla notifica dell'idoneità, è durato 22 mesi, diventa esempio positivo.

E quando l’idoneità non arriva?

Una delle coppie laziali che si sono raccontate ha vissuto durante il suo percorso la non idoneità, per la quale hanno presentato un reclamo in Corte di Appello.

“Noi ci siamo trovati ad un bivio: accettare il decreto di non idoneità all’adozione, una rinuncia al nostro progetto adottivo e al nostro progetto famiglia, sulla base di dichiarazioni che sentivamo non rappresentarci, oppure andare avanti, batterci per quello che il nostro cuore sentiva ancora forte; perché la cosa bella è che inizi ad affrontare un percorso con tanti dubbi e poi ti ritrovi sempre più convinto, sentendo quella strada sempre più tua”. hanno raccontato, spiegando il percorso di approfondimento.

“Durante questo periodo abbiamo frequentato con assiduità gli incontri organizzati dalla sezione Genitori si Diventa di Roma e continuiamo ancora oggi– hanno raccontato - Questi momenti sono stati per noi preziosi per diversi motivi: abbiamo avuto l’opportunità di affrontare e approfondire temi specifici, frequenti nel mondo dell’adozione, accompagnati da esperti; abbiamo tessuto relazioni con famiglie adottive che ci hanno riportato le loro esperienze; abbiamo avuto modo di conoscere i diritti dei bambini adottati che si inseriscono a scuola e tanto altro, perché il mondo dell’adozione è complesso, profondo, ed è importante conoscerlo o quanto meno far parte di una rete che ti permetta di chiedere aiuto nel bisogno".

Il ricorso in Appello è iniziato a dicembre 2015 e si è concluso a ottobre 2016 con il decreto di idoneità all’adozione.

Per informazioni puoi consultare il sito internet Lazio Adozioni della Regione Lazio.

Tribunale per i minorenni di Perugia

Veronica e Leonardo hanno iniziato il loro percorso formativo per aspiranti genitori adottivi con l’Equipe della Provincia di Terni a febbraio 2014. “E’ stata una buona e bella esperienza che ci ha introdotto in questo mondo così affascinante. Lo staff ci ha sostenuto e formato cominciando a fare il passaggio “dal figlio ideale a quello reale”.

La coppia ha ricordato con noi tutte le tappe:

  • 8 maggio 2014 – Inviammo la Domanda di adozione nazionale e internazionale al Tribunale dei Minorenni di Perugia;
  • agosto/settembre 2014 – In uno spirito di grande collaborazione, sincerità e fiducia affrontammo i colloqui di coppia con l’equipe formativo della provincia di Terni;
  • 31 ottobre 2014 – Fu inviata la relazione Psico-sociale al Tribunale dei Minorenni di Perugia.
  • dicembre 2014 – gennaio 2015 -  Dopo il colloquio con il TdM di Perugia, ci fu notificato il Decreto di idoneità per l’adozione di max due minori.

Ecco alcuni link di riferimento per le informazioni sul Servizio per le adozioni nazionali e internazionali nella regione Umbria.

Tribunale per i minorenni di Messina

Consuelo e Alfredo hanno vissuto un pre adozione affaticato dai rallentamenti causati da una situazione organizzativa complessa. Dopo il percorso formativo del Servizio Sociale Territoriale, hanno proseguito con la sessione d’incontri di valutazione psico sociale. “Tutto il periodo trascorso tra assistenti sociali e psicologi è stato lungo, faticoso e pieno di ostacoli. Dopo mesi di percorso con la psicologa assegnata, quando ormai eravamo arrivati alla tanto attesa relazione finale, la psicologa si è messa in malattia e per 4 mesi nessuno di è preoccupato di assegnarci a qualcun'altro. Così con mio marito abbiamo deciso di sporgere denuncia – hanno raccontato - I servizi sociali si sono attivati per affidarci ad un altro psicologo al quale però si sono rifiutati di dare tutto il materiale raccolto dalla precedente psicologa, così abbiamo dovuto ricominciare tutto da capo. Gli incontri con l'assistente sociale si sono protratti a lungo e venivano spesso rimandati.”

La coppia a ottobre del 2016 ho ottenuto il decreto di idoneità all'adozione internazionale e ha anche provveduto a inoltrare la propria disponibilità all'adozione nazionale a tutti i Tribunali d'Italia. Tale pratica è possibile per Legge nel caso in cui gli aspiranti genitori vogliano estendere la propria domanda in altre regioni.

Per informazioni sul servizio Adozioni puoi consultare il sito web del Comune di Messina.

Le criticità lungo il percorso 

Abbiamo chiesto alle coppie se hanno incontrato difficoltà che hanno rallentato il loro cammino.

Ecco alcuni commenti che sottolineano quanto le lungaggini del periodo di preparazione siano talvolta causate dall’apparato burocratico così complesso e diversamente organizzato a seconda delle regioni.

Michela ed Enrico di Monza hanno raccontato: “Abbiamo avuto lunghi tempi di attesa prima di avviare i colloqui con i professionisti delle ASST (Aziende Socio Sanitarie Territoriali). La cosa peggiore sulla lunga attesa era il confronto con coppie di altre zone, in cui altre ASST evidentemente meno sovraccariche della nostra potevano garantire tempi brevissimi per avviare i colloqui”.

Invece, Paola e Antonio di Latina hanno faticato nell’interazione con gli uffici pubblici: “Ci sono stati un paio di criticità che hanno rallentato la procedura. La prima si è presentata nel momento della presentazione della domanda presso il Tribunale dei Minorenni di Roma. Al GIL ci era stato detto che per i dipendenti statali l'attività lavorativa poteva essere autocertificata, ma il Tribunale non ha accettato le nostre autocertificazioni e ha richiesto i certificati di servizio da parte delle istituzioni dalle quali dipendiamo. A loro volta queste istituzioni non volevano rilasciare i certificati di servizio, affermando che l'attività lavorativa deve essere autocertificata. Dopo vari contatti per chiarire la questione, i nostri datori di lavoro hanno provveduto a rilasciare i certificati. – e hanno proseguito - La seconda criticità ha riguardato lo smarrimento temporaneo dei certificati di idoneità fisica rilasciati dalla ASL di Latina. Per una ventina di giorni non è stato chiaro se fossero al protocollo della ASL, a quello dei servizi sociali o altrove ma, alla fine, sono arrivati a destinazione”.

A Roma dove il territorio municipale è molto ampio le situazioni possono essere molto diverse sia in termini di svolgimento che di attesa per assolvere agli adempimenti richiesti.

Sofia e Antonio: “Non vi sono stati rallentamenti particolari, se non inizialmente dovuti alle pastoie della burocrazia con le quali inevitabilmente ci siamo dovuti rapportare, quali ad esempio le prenotazioni per gli esami medici da sostenere.”

Le risorse per vivere bene il periodo di preparazione 

Il percorso iniziale non è sempre facile, a volte ti presenta davanti una bella strada in salita e ci si affatica. Le nostre coppie ci hanno raccontato da cosa e da chi sono stati sostenuti lungo il cammino.

Nelle interviste risuona un messaggio all’unisono che sottolinea quanto il dialogo nella coppia e la vicinanza degli amici e dei propri cari sia fondamentale, così come anche le associazioni famigliari e la possibilità di frequentare i gruppi di mutuo aiuto organizzati per accompagnare le coppie in questo percorso.

“Non solo nel suo scopo informativo e formativo, ma anche nel dimostrarci come gli ostacoli vanno sempre affrontati anche se in partenza non si conoscono le ricette” racconta una famiglia in attesa. Si aggiungono Sofia e Antonio che parlando della frequentazione degli incontri pre adozione organizzati da Genitori si Diventa sottolineano “Incontrarsi con altre coppie che attraversano lo stesso particolare tempo ti permette anche di viverlo e vederlo in un’ottica diversa dalla nostra e di aggiungere così un ulteriore elemento di sostegno in questo percorso”.

Anche Michele e Veronica sono della stessa idea e sottolineano “La rete è davvero necessaria perché a volte ci si sente soli in tutte le varie fasi”. Oltre al confronto con le altre coppie che risulta un valore aggiunto fondamentale, Michela ed Enrico hanno riferito quanto siano stati utili i vari percorsi di formazione seguiti e come questi siano stati una risorsa per crescere nel pensiero e per conoscere altre famiglie nella stessa situazione.

Famiglie fianco a fianco, qualche consiglio per chi è all’inizio 

Quando scegli l’adozione e conosci il mondo delle associazioni famigliari ti accorgi di quanto è prezioso il legame che s’instaura con le famiglie che s’incontrano durante il cammino. A volte nascono amicizie, altre volte semplicemente ci si racconta e ci si sente compresi e accolti. Ecco cosa consigliano le famiglie intervistate agli aspiranti genitori che si stanno avvicinando all’adozione o che hanno appena intrapreso il viaggio.

“Fate del confronto e del dialogo una risorsa preziosa: con voi stessi e con il vostri compagni per prendere le misure con i limiti e risorse; con chi ha vissuto la stessa esperienza per essere più consapevoli” consigliano Mary e Ivan. Anche loro come Michela ed Enrico di Monza hanno apprezzato gli incontri informativi a cui hanno assistito prima di cominciare il percorso, grazie ai quali hanno acquisito maggiore consapevolezza delle tematiche adottive. “Secondo noi è davvero importante partecipare ad almeno un percorso formativo prima di presentare la disponibilità in Tribunale e di affrontare le famigerate crocette delle disponibilità ed i colloqui con i servizi – suggeriscono Michela ed Enrico che aggiungono - Un'altra cosa fondamentale è cercare di affrontare i colloqui in modo positivo, senza sentirsi giudicati”.

Paola e Antonio di Latina riprendono il discorso dei colloqui con l’equipe adozioni e del percorso adottivo con un consiglio per gli aspiranti genitori: “Acquisite informazioni approfondite su ciò che significa adottare”.

“Non isolarsi”

L’invito di tutte le coppie è quello di non rimanere soli.

“Che si tratti di una genitorialità spontanea o adottiva, avere il coraggio di confessare le proprie (legittime) paure, la rabbia, la tristezza, ti fa scoprire che non sei l'unico a provarle e che non esistono genitori perfetti, né figli perfetti. – aggiungono Consuelo e Alfredo che hanno adottato in Sicilia - Ogni coppia vive questo percorso in maniera estremamente personale, per cui un solo consiglio: mai isolarsi. Il confronto ha il potere di mostrare prospettive che forse non si immaginano”.

Due parole ricorrenti sono la positività e la pazienza che le coppie invitano a mantenere e nutrire per affrontare il percorso adottivo.

“L’approccio positivo è fondamentale per affrontare questo percorso – sottolineano Cristina e Mauro di Torino - Proseguite solo se siete veramente convinti. È importante aver accantonato in modo chiaro e netto la genitorialità biologica perché è un altro percorso”.

In tutte le testimonianze è emerso quanto il percorso dell’adozione arricchisca. “E’ un’esperienza che ti cambia, che ti fa crescere e anche quando presenta ostacoli in realtà ti offre delle opportunità” racconta una coppia romana in attesa. Un cammino di preparazione e poi di attesa che Sofia e Antonio, anche loro romani, descrivono così “L’attesa si può rappresentare con la crescita di una piantina, che, una volta piantato il seme, va coltivata e seguita al fine di ottenerne il fiore più bello”.

Leonardo e Veronica di Perugia concludono con un invito per le attese anche un poco più lunghe: “Non scoraggiatevi e credete sempre che da qualche parte vostro figlio vi attende”.

Data di pubblicazione: 
Domenica, Marzo 11, 2018

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