Autore: 
Sara Leo

Emmanuel e Kevin sono due ragazzi che hanno in comune l’adozione. Emmanuel è nato in Italia ed è stato adottato quando aveva sette mesi, mentre Kevin è il personaggio a cui ha dato vita per il suo il monologo teatrale, “Hankook radici spezzate”. Infatti, nel 2016, per il suo esame finale all’Accademia di Recitazione, Emmanuel Galli ha scelto di mettere in scena la storia di un ragazzo nato in Corea, adottato da una famiglia italiana quando aveva 3 anni.

Narrazioni

Due storie adozione, quella reale di Emmanuel e quella inventata di Kevin, che se pur diverse, s’intrecciano.

“Lo spettacolo è un monologo teatrale del quale ho curato scrittura, regia e interpretazione quando frequentavo l’Accademia a Roma, lontano da casa. Dovevo scegliere una tematica sociale e ho subito pensato all’adozione, ma soltanto dopo ho capito il risvolto psicologico. – racconta Emmanuel - Fino ad allora era stato un pensiero riposto in un cassetto, benché i miei genitori me ne parlassero sempre in modo aperto e sereno. Loro frequentavano anche un’associazione di famiglie adottive, ma io avevo sempre partecipato poco alle attività”.

Storie di adozione

Nel raccontare del suo monologo, Emmanuel spiega che, pur non trattandosi di una storia autobiografica, ci sono diverse analogie con la sua storia di adozione. Per la scrittura del testo ha curato ogni dettaglio, confrontandosi sul tema con le associazioni e raccogliendo tutte le informazioni sull’iter adottivo. Così l’adozione è andata in scena con il giovane Kevin, appena diventato maggiorenne, che travolto da una serie di situazioni, inizia ad interrogarsi sulle sue radici, sulla madre biologica e sui motivi dell’abbandono. Così, supportato dalla famiglia, decide di tornare nel suo paese di nascita, la Corea, dove ha vissuto i suoi primi 3 anni di vita.

“In ciò che racconta Kevin è molto forte la presenza della sua famiglia, dei suoi genitori italiani. In questa importante vicinanza, c’è molto della mia famiglia, del nostro legame. –  spiega Emmanuel - Non solo, Kevin parla del suo rapporto con il mondo esterno, dell’adozione, ma anche di integrazione e del rapporto genitore-figlio, attraverso il viaggio di ritorno alle origini”.

Mettersi in ascolto

Lo spettacolo teatrale, andando in scena già molte volte, ha dato ad Emmanuel l’occasione per pensarsi e per riflettere sulla sua storia, come non aveva ancora fatto.

“Molti miei coetanei, ma anche ragazzi e ragazze più piccoli o più grandi di me, anche loro adottati, per motivazioni diverse e situazioni non sempre positive, si trovano a sentire di più l’adozione. Sentono come un buco e la necessità di colmarlo, come mancasse loro un pezzetto. Quel buco c’era anche dentro di me – si confida Emmanuel - solo che era ben coperto, senza pieghe. Io non ho mai avuto momenti di crisi, ma portare in scena Hankook mi ha portato a nuove riflessioni.”

In famiglia

“Credo che una delle cose che funzioni nell’adozione sia il semplificarla il più possibile. – dice Emmanuel, aggiungendo - Proprio come hanno fatto i miei genitori, che pur parlandone apertamente, non hanno mai posto, troppo, l’accento su questo aspetto della nostra storia.  Penso sia davvero importante quella giusta distanza che fa di quei genitori e di quei figli, semplicemente una famiglia e della diversità, una vera e propria opportunità, senza fare differenze tra figli biologici e adottati”.

Nel mondo tutto intorno

Emmanuel Galli attraverso Hankook ha portato alla luce alcuni dei clichè più comuni, spesso vissuti da chi è stato adottato. “Il mondo esterno ha bisogno di sapere cosa è l’adozione, di sentirne parlare – e ha concluso - Per me l’adozione è dare la vita, la possibilità di vivere; è amore allo stato puro con l’aggiunta di una forte volontà”.

Dalle parole di Emmanuel e dalla storia di Kevin, da lui scritta e interpretata, emerge quanto l’adozione possa tornare a far pensare intensamente, in momenti differenti della vita, a volte attraverso un viaggio, altre volte a partire da un cassetto che si apre inaspettatamente e da una storia a cui va concesso tempo e spazio per rivelarsi. 

Data di pubblicazione: 
Martedì, Novembre 12, 2019

Condividi questo articolo