Dimmi se ti assomiglio

A Marta è rimasta la figlia. Sulla quale riscattare il diritto di proprietà, scrivere la sceneggiatura per azzerare l'imprevisto. Fare in modo che nulla possa più sorprenderla, neppure un'identità diversa dalla propria. La osservo, mentre mi guarda indecisa. Osservo questa donna che ama la sua Virginia, ma non riesce ad accettarla. E allora ne attacca la femminilità, l'autonomia. Contrabbanda la propria paura di vederla crescere, con la severità. Penso a come, nell'insidioso gioco delle proiezioni e delle somiglianze, i figli perdano sempre.