Autore: 
Luigi Bulotta

Vincenzo Macaluso e la moglie Giovanna sono una delle famiglie italiane che attendono da anni di poter
abbracciare definitivamente la bambina che oramai considerano una seconda figlia. La loro è una delle adozioni “bloccate” con la Romania.

Vincenzo, quando è cominciata la vostra avventura adottiva?

E’ iniziato tutto nel 2000, quando abbiamo presentato domanda di idoneità all’adozione internazionale. Nel 2001, ottenuta l’idoneità, abbiamo dato mandato ad un ente per adottare in Romania.

Come è andata avanti?

Periodicamente telefonavamo per chiedere informazioni, ma l’ente ci rispondeva sempre di pazientare perché, a dir loro, la Romania era un paese problematico, ma ci rassicuravano che
presto si sarebbe sbloccato tutto.

Quando avete conosciuto Corina?

Il 10 ottobre 2003.

Quando avete pensato per la prima volta che la vostra adozione sarebbe stata problematica?

A gennaio 2004 leggiamo sul giornale la notizia che l’on. Prestigiacomo era riuscita a far portare a termine 105 adozioni bloccate con la Romania. E’ stato allora che abbiamo saputo della moratoria esistente e di cui nessuno ci aveva parlato sino a quel momento. Telefoniamo all’ente, ma ci tranquillizzano perché, dicono, la moratoria non riguarda i casi speciali e nostra figlia, sia per età che per problemi di salute, rientra tra questi.
Nel febbraio 2004 la disposizione n.1 estende la moratoria anche ai casi speciali. Il 1° gennaio 2005 la legge n.273, di fatto, abolisce le adozioni internazionali. Abbiamo continuato alottare fino a quando, l’8 marzo 2006, la Romania ci ha rinviato i dossier che riguardano le nostre adozioni.
Si è trattato di un segnale forte per convincerci che non c’era più nulla da fare.

Cosa avete fatto allora?

Per mantenere aperto il fascicolo adottivo abbiamo presentato ricorso alla Corte d’Appello di Bucarest, ma ci è stato respinto.
Lo abbiamo riproposto allora alla Corte Costituzionale romena. Se sarà respinto anche questa volta lo presenteremo di fronte alla Corte di Strasburgo per i diritti umani.
Il 25 aprile 2006, in qualità di portavoce del coordinamento di famiglie che abbiamo creato, mi sono recato a Bruxelles, presso il Parlamento Europeo, dove ho testimoniato il disagio e la disperazione dei bambini e delle famiglie in attesa.
A luglio 2006, ad opera di alcuni euro-parlamentari, è stata emessa la dichiarazione scritta n. 23, che richiede che tutti i casi di adozione internazionale dalla Romania, oggetto di moratoria dal 2001, alla luce dei legami affettivi instauratisi tra i bambini e le famiglie adottande trovino compimento.

Quanti sono i casi sospesi?

Per quanto ne so, dei circa 1100 casi a cui fa riferimento la dichiarazione n.23 sono rimasti “attivi” circa 100 casi in tutto il mondo. In Italia siamo solo 5 le famiglie che lottiamo ancora per avere con noi i nostri figli.

Come mantenete i vostri rapporti con Corina?

Ci siamo recati e ci rechiamo regolarmente in Romania. La sentiamo quasi tutte le sere. Corina ha cambiato tre assistenti maternali negli ultimi tempi. Cambiare così spesso figura di riferimento è una cosa che le sta creando molti problemi. Ci chiede spesso di venire a vivere con noi in Italia. Non è facile per lei. Non lo è neanche per me, per mia moglie e per l’altra mia figlia, che siamo qui in Italia e lottiamo per riabbracciarla.

Vincenzo, so che la vostra è una battaglia tutt’altro che facile. So che diverse famiglie hanno rinunciato a lottare. Quanto siete disposti a lottare ancora per Corina?

Da quasi quattro anni sto lottando insieme alla mia famiglia per poter abbracciare definitivamente “mia figlia”. L’abbiamo conosciuta perché associazioni legalmente riconosciute da ambo i paesi ce l’hanno fatta incontrare.
Non pensavamo minimamente di entrare in un tunnel del quale non riusciamo ancora ad intravedere la fine. Oggi ritengo di avere due figlie, una a casa ed una che momentaneamente si trova lontano da casa. Le amo entrambe con la stessa intensità e non lascerò nulla di intentato per farle vivere sotto la stessa casa e dare ad entrambe le stesse opportunità per avere una vita migliore.

Data di pubblicazione: 
Giovedì, Settembre 6, 2007

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