<<Parlare di me? Ma perché?>>
Quando le chiarisco il motivo dell’intervista, Sonia Oppici, anzi la dottoressa Sonia Oppici, educatrice e psicologa, impegnata presso una Comunità per minori della Lombardia mi fissa sorpresa. E alla mia prima domanda, perché si diventa educatori?, rimane spiazzata e prende tempo, molto tempo, prima di rispondere.
Ma perché, mi dice infine, si finisce con il fare qualcosa che si sognava da bambini, o forse escono meccanismi di compensazione personale.
- La Comunità presso cui lavori com’è strutturata?
In realtà si tratta di quattro Comunità, una per adolescenti maschi e tre, eterogenee suddivise per fasce di età dei bambini, che convivono all’interno dello stesso edificio. Strutturalmente sono quattro appartamenti indipendenti situati in una stesso caseggiato.
- Quale di queste Comunità segui?
Quella per adolescenti maschi.
Una scelta casuale o l’hai chiesto tu?
L’ho chiesto io.
- Quanti anni hanno i ragazzi?
Dalla prima media, quindi undici, dodici anni, fino ai quindici.
- E poi?
Poi, fino ai ventun’anni, vengono ospitati in un’altra Comunità. Sempre che nel frattempo non siano andati in affido o in adozione, a seconda del decreto di allontanamento.
- Quanti ragazzi sono ospitati nella Comunità?
In quella per adolescenti, sette. In complessivo, sono venticinque minori.
- E quanti educatori sono impegnati?
Sedici. E’ uno standard molto alto, superiore persino a quanto richiesto dai requisiti regionali.
- La Comunità svolge altre funzioni?
Sì, è stato strutturato uno spazio neutro per gli incontri tra genitori e figli ed esiste una rete per l’accompagnamento allo studio.
- Nell’avere a che fare con gli adolescenti, che tipo di problematiche hai rilevato?
Sicuramente le provocazioni, che questi ragazzi mettono in atto continuamente e a cui bisogna essere capaci di resistere. E poi riuscire sia a salvare l’immagine della famiglia di origine, sia
strutturare all’interno della Comunità, con tutte le complessità immaginabili, una modalità di vita che richiami una famiglia funzionale.
- Ti sei mai pentita della scelta fatta?
Mai!