Autore: 
Dr. Franco Carola e Sara Leo

Il nostro essere sociale si afferma dal legame ombelicale e si va sviluppando lungo una serie di relazioni utili alla sopravvivenza, fisica e socio-affettiva.

Lo sviluppo di ogni individuo si alimenta, sin dalla nascita, delle esperienze con gli adulti che si prendono cura di lui e poi, crescendo, delle relazioni con i pari. Si tratta di interazioni reciproche, continuative e reiterate nel tempo, che si determinano attraverso un tappeto emozionale preesistente e l’ambiente esterno.

Entriamo nel dettaglio della costruzione delle prime relazioni.

Il bambino e le prime relazioni

Le prime relazioni che il bambino instaura con l’ambiente circostante sono quelle con le persone che se ne prendono cura, il più delle volte con la madre e, su tale relazione primaria, vediamo nascere il legame di attaccamento.  Tale legame primario è stato oggetto degli studi di un etologo appassionato di psicoanalisi, John Bowlby che, attraverso osservazioni scientifiche di tipo etologico-antropologiche, declina una sua teoria in merito. Secondo lo studioso inglese, il bambino sviluppa attaccamento verso chi si occupa di lui, mediante dei set comportamentali innati, nel piccolo e nell’adulto che se ne prende cura. Attraverso questo legame con l’adulto di riferimento, il bambino impara a sentire, sentirsi e a leggere le relazioni con gli altri. Si tratta di un complesso sistema interattivo, di reciproca influenza, in cui il bambino usa l’ambiente per conoscere sé e l’altro e, per esplorare.

L’attaccamento si configura come un legame dalla doppia funzione: è garante della sopravvivenza fisica e fornisce un senso di stabilità e sicurezza affettivi.

Cosa accade quando mancano i legami primari?

L’impossibilità o l’assenza di un legame primario elettivo, utile allo sviluppo dell’attaccamento, genera inevitabilmente un vuoto che il bambino incamera come esperienza, che diventa parte integrante (ma non esclusiva) del suo essere.

Nell’adozione

L’esperienza del vuoto è presente in molte storie di vita; per chi ne fa esperienza in tenerissima età diventa inevitabile convivente e compagna nel viaggio esistenziale. Fino all’età di circa 7/8 anni i bambini devono ancora sviluppare la capacità cognitiva di pensarsi e, nelle varie fasi della crescita, tenderanno a ricostruire ciò che non sanno (o non ricordano) e a rinarrare gli eventi, spesse volte cercando di colmarne i vuoti. Gli adulti, in risposta alla necessità di aiutare il benessere del proprio figlio, tendono a riempire quel vuoto, piuttosto che stazionarvi. Invece, riconoscere l’importanza di insegnare al bambino la possibilità di stare, anziché combattere quel senso di assenza, significa non indurre pensieri correlati ad un vissuto emotivo che non si conosce, ma cercare di accettare, come genitori, in primo luogo, la difficoltà di convivere con ciò che non si conosce.

Temperamento e ambiente nello sviluppo psicologico del bambino

Parlando di sviluppo psicologico del bambino, è bene menzionare gli studi di Thomas e Chess sul temperamento del bambino, ovvero quel tappeto emozionale preesistente con cui l’individuo si approccia al mondo e alle situazioni.

Loro lo definirono: “… connesso al come un individuo si comporta e che si distingue sia dall’abilità, che descrive che cosa e quanto bene fa qualcosa, sia dalla motivazione, che ci dice perché fa quello che sta facendo”.

È un tratto innato, potremmo definire a base biologica, attraverso cui l’individuo sente, interagisce, reagisce e interpreta l’ambiente e i suoi stimoli in un determinato modo.

Prima di entrare nel dettaglio, è bene considerare che mutue relazioni tra il bambino e l’ambiente, trovano una vicendevole influenza, innescando così processi di consonanza o dissonanza tra il primo e le richieste e gli atteggiamenti provenienti dal secondo (es. dai genitori, parte integrante del suddetto ambiente).

Il temperamento

Secondo Thomas e Chess ci sono tre tipologie diverse di temperamento:

1. facile;

2. difficile;

3. lento.

Temperamento facile

I bambini presentano regolarità nelle funzioni biologiche; reagiscono positivamente a nuove situazioni e stimoli e con risposte di moderata intensità; si adattano facilmente al cambiamento.

Temperamento difficile

Tra le caratteristiche principali si riscontra irregolarità nelle funzioni biologiche, resistenza al cambiamento, reazioni emotive intense ed anche negative, difficili talvolta da calmare. I bambini con questo tipo di temperamento si ritraggono di fronte alle novità.

Temperamento lento

I bambini con questo tipo di temperamento hanno bisogno di tempo per adattarsi ai cambiamenti. Le reazioni sono moderate e spesso si mostrano prudenti, per esempio osservando ciò che accade intorno a loro, fino a che non si sentono sicuri per iniziare a interagire con gli altri.

Lo sviluppo sociale del bambino

La prima relazione che il bambino sviluppa è quella con i genitori; è asimmetrica e con funzioni di cura, protezione, apprendimento ed educazione emotiva. Poi, crescendo, il bambino stabilisce relazioni simmetriche con i suoi coetanei o, comunque, tra pari, acquisendo le prime regole sulle interazioni sociali al di fuori della famiglia.

Durante l’infanzia, imitare e rispecchiarsi nel proprio simile sono i primi sistemi che il bambino mette in atto per “ritrovarsi”, individuarsi. Instaurare un rapporto con un proprio simile, il cui agire possa in qualche modo dare forma a qualcosa che si sente prossimo al proprio sé, aiuta ad imparare qualcosa su di sé e sull’altro. Si tratta di una comunicazione silenziosa, fondamentale e utile anche ad uscire dal senso di isolamento psicologico: “anche io come lei/lui”, “la pensiamo/agiamo nel medesimo modo”.

Nello sviluppo cognitivo ed emotivo, l’altro diviene sempre più presente e protagonista e ha funzione di definire un vedere e sentire la realtà in modo più o meno diverso dal proprio. Il continuo divenire delle esperienze sociali e dell’elaborazione del sé, permette al bambino di crescere e di acquisire sempre più consapevolezza sulla propria identità e su quella degli altri.

To be continued…

 

 

Data di pubblicazione: 
Venerdì, Gennaio 10, 2020

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