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... Se ci credi tanto tanto..

Autore/i: Sonia Oppici

Data: 08-09-2010
Argomento: Abusi sui minori

Paolino ha quattro anni e due fratelli. Gianni e Valentina.

Con Gianni litiga sempre. Valentina, invece, è tutto il suo mondo. Quando piange è l'unica che riesce a consolarlo e quando è felice i sorrisi più grandi sono per lei.

Paolino parla poco e fa tanti capricci. Per tutto. È dispettoso, non riesce a giocare né da solo, né con gli altri.

Quando non vuole ascoltarti, si mette le mani davanti agli occhi e finge di non esserci.

Quando lo sgridi ti volta le spalle, dopo averti fatto una linguaccia.

 

Valentina ha dodici anni e tanta voglia di viversi, finalmente, un po' di spensieratezza. Con il fratellino non è indulgente e, spesso, tende ad allontanarlo.

Se ne è occupata da sempre: "Non lo sopporto più...toglietemelo di torno. Per favore..."

Lei che non lo vuole.

Lui che la cerca. Disperandosi per il rifiuto.

 

Gianni nel mezzo, con i suoi dieci anni da sistemare in una cameretta nuova: "Tutta per me?".

Gianni ancora incredulo, che passa le ore a sistemare i suoi tre giocattoli sulle mensole, a costruire lego e a fare puzzle, per riempire il suo spazio di una vita nuova.

La prima volta che ha invitato un compagno di classe, ci ha chiesto se potevano rimanere a giocare nella sua stanza, da soli. "Ma certo che sì!": e allora le sue braccia mi erano arrivate al collo con un'esplosione di gioia che mi aveva lasciato stupita.

Gianni non vuole che il fratellino entri in camera sua. Il divieto è sembrato definitivo e non c'è stato modo di convincerlo. Gliel'ha mostrata un pomeriggio: "Bene adesso l'hai vista. Non ci devi entrare, neanche quando non ci sono".

Disarmato:"Ma perché?"

"Perché è mia". Perentorio.

 

Paolino non riesce a trovare spazio tra i suoi fratelli.

A loro sono state spiegate le difficoltà del piccolo ad abituarsi al cambiamento, ma non sentono ragioni.

Rivendicare uno spazio è come riappropriarsi di ciò che è stato loro sottratto. E impedire al fratellino di accedervi, è una difesa che li accomuna.

Nessuno può più invaderli e impadronirsi del loro tempo.

Ora, nessuno può più prendere il loro corpo.

Il confine è ormai demarcato: dentro i vecchi pensieri e i nuovi sogni. Fuori tutto i resto.

Anche il fratellino. Che non riesce a capire cosa stia accadendo a chi, fino a poco tempo fa, era la sua famiglia e, improvvisamente, si é trasformato nel nemico.

Spesso, Paolino, cerca una scusa per parlare con Gianni, che esce dalla stanza, si sforza di essere quasi educato e poi si richiude dentro; allora, resta immobile per qualche minuto con il naso all'insù, a fissare quella immensa porta bianca che si sfuoca tra le lacrime.

 

Ma i fratelli grandi hanno sottovalutato il piccolo. Che ha saputo aspettare il giorno del compleanno per esprimere il suo desiderio: "Un pomeriggio con entrambi, nella cameretta di Gianni a giocare, tutti e tre insieme".

Quando Valentina l'ha saputo, ha sbuffato. Gianni ha provato a sottrarsi, ma non gli è stato permesso. E così, eccoli, prigionieri in venti metri quadri, obbligati a scartare macchinine e pupazzetti. Forzati alla festa. La porta, rigorosamente chiusa.

 

Dopo un'oretta busso: "Tutto bene?"

Quando entro, con il rifornimento di patatine, vedo Paolino raggiante, in ginocchio sul letto, impegnato a spazzolare i capelli ricci della sorella: "Da grande faccio quello che pettina...". Valentina mi sorride rassegnata, mentre interviene Gianni, che sta tentando di ricomporre il suo trenino di lego totalmente in pezzi, ma sembra quasi ironico:"Fino a due minuti fa voleva fare il meccanico, poi ha combinato un casino e allora ha cambiato idea".

 È la prima volta che li vedo insieme. Sono imperdibili! Estraggo il telefonino: " Fermi che scatto!"   

In un attimo sono tutti e tre incollati al minuscolo schermo; Valentina quasi urla: "Siamo bellissimi vero? ". Non posso che confermare.

E capisco perché Paolino non poteva tollerare l'esclusione.

La nostalgia di ciò che gli apparteneva era più forte del rifiuto.

E allora si resiste e si aspetta.

Perché i bambini lo sanno: "I desideri, se ci credi tanto tanto, si avverano".

  

 

 

 

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