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Ufficio stampa

Comunicato GSD del 14-12-2013



Titolo: Sumirago attende di riabbracciare la coppia in Congo, "difficilmente torneremo per Natale"
Fonte: ilgiorno.it

Sumirago, 14 dicembre 2013 - «Non sappiamo ancora nulla, ma penso che difficilmente riusciremo a tornare a casa per Natale». Mara Gorini, assessore di Sumirago bloccata nella Repubblica Democratica del Congo da oltre un mese insieme a una ventina di famiglie italiane perché le autorità non mettono il timbo sui passaporti dei loro figili adottivi, attende di poter riabbracciare i familiari rimasti in Italia. Lunghe giornate trascorse nella speranza di ricevere notizie sulla partenza, nella struttura alla periferia della capitale Kinshasa che ospita la donna, il marito Matteo Galbiati, i due figli adottivi e la bambina africana appena adottata dalla coppia. Con loro ci sono altre sei coppie italiane, con i loro bambini, che soggiornano nella stessa struttura.

Sono costantemente in contatto con l'ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo e con la Farnesina ma, nella situazione di stallo che si è creata, sembra allontarsi la speranza di un rapido sblocco dell'impasse. La diplomazia italiana è al lavoro, ma l'ultima parola sulle partenze è rimessa alla volontà del Capo dello stato congolese, Joseph Kabila Jr. La Direzione nazionale delle migrazioni presso il ministero degli Interni e della Sicurezza della Repubblica Democratica del Congo aveva infatti sospeso per dodici mesi, a partire dal 25 settembre 2013, le operazioni per il rilascio dei permessi di uscita per i bambini adottati dalle famiglie straniere. Intanto a Sumirago prosegue l'attesa per il ritorno della famiglia bloccata in Africa.

«Ieri mattina sono riuscito a contattare Mara attraverso Skype - spiega il padre, Carlo Gorini -, stanno tutti bene, ma mi hanno detto che probabilmente non riusciranno a tornare a casa per Natale. Continuiamo a sperare di riuscire a trascorrere il 25 dicembre con loro, e con la nuova figlia adottiva che porteranno in Italia per offrirle un futuro migliore». Mara e Matteo trascorrono il tempo inventando giochi per intrattenere i bambini, e anche insegnando le prime parole in italiano alla bimba congolese. Forse il tempo trascorso in Africa si rivelerà utile per prendere confidenza con la figlia adottiva, che si è già affezionata alla coppia sumiraghese. Sulla vicenda sono state presentate anche alcune interrogazioni parlamentari, e si è aperto un acceso dibattito politico.

Si stanno muovendo il ministro degli Esteri Emma Bonino e il ministro per l'Integrazione Cecile Kyenge, di origini congolesi. L'Italia, ha spiegato Kyenge rispondendo a una interrogazione parlamentare, sta esercitando «una pressante azione per mantenere alta l'attenzione delle autorità congolesi allo scopo di arrivare a un sollecito sblocco della problematica relativa alle adozioni. C'è un mancato adempimento da parte delle autorità congolesi - ha proseguito - agli impegni presi durante la mia visita». Kyenge ha quindi spiegato che «il vero motivo della sospensione delle operazioni di rilascio dei permessi di uscita per i bambini adottati dalle famiglie straniere risiede nell'esigenza, tutta interna all'amministrazione congolese, di rivedere i vari passaggi delle proprie procedure di perfezionamento dell'adozione per fugare i dubbi di scarsa trasparenza o addirittura di corruzione».

 

http://www.ilgiorno.it/varese/cronaca/2013/12/14/996462-sumirago-congo-adozioni.shtml




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