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Recensioni

L'affidamento familiare si impara a scuola

di Luisa Alloero, Marina Farri, Marisa Pavone, Lucia Re, Aura Rosati


Tipologia: Libro
Edito/prodotto da: Utet
Genere: Saggio
Argomento: Affido
Un bel libro che riesce a dare uno sguardo attento al tema dell'affido.
Si parla di famiglia, si parla di bambini. Si parla soprattutto della percezione che i bambini hanno rispetto a loro stessi e ai loro bisogni prioritari. Si parla molto anche della Scuola, e del suo compito educativo.

Le nove unità didattiche propongono un percorso a domande per i bambini che ci interroga come adulti:
Di che cosa ha bisogno un bambino per crescere sufficientemente bene? - A tutti manca qualcosa? - Ci sono alcune cose di cui un bambino non può fare a meno. Come si possono aiutare i bambini che non le hanno? - Che cosa è la famiglia? - L'importanza di crescere in una famiglia. Esistono solo i legami di sangue oppure anche quelli basati sulle affinità? - Che cosa vuol dire vivere in famiglia? - Che cosa ricevo e cosa do nella vita familiare? - Che cosa vorresti scrivere a un genitore? - Che cos'è l'affidamento?

Il termine carenza affettiva interessa tre dimensioni della relazione madre-bambino in termini qualitativi e quantitativi:
1 - insufficienza dell'interazione, cioè assenza della madre o di un sostituto materno, che si prenda cura del bambino;
2 - discontinuità dei legami, cioè separazioni precoci ripetute e prolungate per diversi motivi;
3 - distorsioni nell'approccio materno, cioè comportamento caotico, imprevedibile o patologico della madre nei confronti del bambino

Cosa significa per un bambino essere privato dell'affetto? Alcune risposte date dai bambini, sono veramente interessanti. Sono bambini che:
vivono in una situazione di guerra; non hanno genitori; sono abbandonati; non hanno una casa; hanno genitori separati o che litigano; hanno genitori che non lavorano; vengono maltrattati in famiglia; sono trascurati perchè non voluti; hanno genitori che non si occupano della loro istruzione e della loro educazione; sono senza coccole; sono ospitati nei collegi o nelle comunità; vivono in famiglie alcolizzate; hanno genitori ammalati; sono handicappati non accettati dalla famiglia; vivono in famiglie violente; sono figli di genitori drogati; hanno genitori che non permettono loro di vedere nessun amico; hanno pochi giochi e pochi libri; hanno genitori che non parlano con loro; non vengono portati in vacanza

I legami affettivi possono nascere e svilupparsi anche al di fuori di relazioni o vincoli di parentela, cioè "di sangue", soprattutto quando si è animati da disponibilità, attenzione e amore verso l'altro, anche se prima sconosciuto.
Vivere nella propria famiglia è uno dei modi possibili, non l'unico.
Promuovere il valore della famiglia vuol dire riconoscerne il ruolo strutturante e formativo per la crescita del bambino ed è su tale convinzione che l'istituzione dell'affidamento si è culturalmente sviluppata.
La famiglia è "la base sicura da cui un bambino o un adolescente possa partire per affacciarsi nel mondo esterno e a cui possa ritornare sapendo per certo che sarà il benvenuto, nutrito sul piano fisico ed emotivo, confortato se triste, rassicurato se spaventato.
Se tali radici rischiano di ammalarsi e inaridirsi, possono essere trapiantate in un altro terreno più fertile e adatto ad accoglierle per farle crescere e germogliare alla vita.
Ciò che avviene all'interno della cellula familiare dipende dal modo in cui essa stessa si è riuscita a inserire nella realtà sociale circostante. Una famiglia ben integrata può infatti permettere anche ai suoi membri più giovani e inesperti un'esperienza di socialità e dialogo con l'esterno.
Per la salute mentale, la serenità del bambino è necessaria una grande coerenza di modelli, valori e modalità di rapporto tra i protagonisti della sua educazione.
Il sistema formativo può contribuire a far maturare negli allievi la consapevolezza che i ruoli di paternità, maternità e figliolanza all'interno della famiglia sono legati non solo al fatto procreativo, ma soprattutto ai legami formativi di accoglienza, di affetto, di responsabilizzazione e riconoscimento reciproco che si instaurano.
La nascita fisica, se pensiamo all'individuo, non è per niente quell'atto decisivo e singolare che potrebbe apparire. Il parto è soltanto l'inizio di una nascita in senso più lato. Tuttavia, la vita di un individuo non è altro che il processo di far nascere se stesso (Fromm 1964).
In linea generale, ai docenti è affidato il compito educativo di sensibilizzare gli alunni della classe e le loro famiglie, ad assumere in concreto atteggiamenti di tolleranza e solidarietà attiva, verso i compagni o le persone in difficoltà. Come l'esperienza illustrata nel presente percorso di ricerca testimonia, il cammino di crescita personale diventa più ricco e significativo per tutti - bambini e adulti - se condotto dalla scuola, in collaborazione con il servizio psicologico e con le famiglie già impegnate in indirizzi di volontariato sociale, in una prospettiva di sistema formativo allargato.
E' altrettanto indispensabile che gli insegnanti e i dirigenti scolastici approfondiscano la conoscenza circa le configurazioni poliedriche della famiglia, per migliorare la capacità di lettura della situazione di partenza degli alunni, e per meglio interpretare gli aspetti sociali e psicologici della personalità

Recensione a cura di  Paolo Faccini
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