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Informazione del 10-04-2016



Titolo: La Russia: "Manarin non può adottare quel bimbo"
Fonte: m.messaggeroveneto

di Milena Bidinost

SAN QUIRINO. «Odesio Manarin e la moglie non possono adottare quel bambino». Rischia di essere annullato l’affidamento del bambino russo di 8 anni, finito al centro dell’attenzione mediatica.

Le notizie che arrivavano ieri dai media di Volgograd non sono rassicuranti per le conseguenze che la vicenda giudiziaria – descritta come uno “scandalo” – di cui è protagonista il 52enne poliziotto residente a Vajont, potranno avere sulle sorti dell’adozione del figlio. Una nota ufficiale della procura di Volgograd informava che «l’ufficio del procuratore generale ha presentato una domanda alla Corte regionale di Volgograd per annullare l’adozione della coppia italiana».

E ancora: «La presentazione della richiesta è stata preceduta dall’apertura di un procedimento penale nei confronti di Odesio Manarin, sospettato di aver percosso il bambino adottato». Lo stesso commissario per i diritti dei bambini nella Federazione Russa, Pavel Astakhov, ha inviato appelli al governatore e al procuratore della regione di Volgogradc ad indagare a fondo.

La custodia del bambino era stata immediatamente sospesa già giovedì, quando Manarin era stato fermato dalla polizia e accusato di avere percosso il figlio adottivo mentre stava attraversando una strada trafficata della città. Il piccolo è da allora affidato ai servizi sociali. Ma i coniugi hanno già fatto richiesta al tribunale locale, affinchè gli sia riassegnato. Sono infatti intenzionati a non rinunciare al bambino, di cui sono genitori adottivi da gennaio e al quale sono molto legati.

Resta ancora senza esito la vicenda, al momento prioritaria, dell’accusa che la procura di Volgograd ha mosso a Manarin di percosse nei confronti del figlio adottivo. Il poliziotto friulano si trova ora con la moglie a Volgograd, dopo il suo rientro da Mosca, dove tra domenica e martedì aveva incontrato il console d’Italia, Pier Gabriele Papadia e l’ambasciatore Cesare Maria Ragaglini, che nella capitale russa hanno creato una task force per seguire il suo caso, in stretto collegamento con la Farnesina.

Ieri si è tenuto un primo vertice tra la diplomazia italiana e la progura di Volgograd. L’attenzione sul caso Manarin è massima: il dibattito è acceso tra gli “integralisti” contro le adozioni internazionali che criticano gli italiani, e chi contesta tali posizioni invitando a una serena riflessione sul futuro dei ragazzi fuori dalla Russia.

Ieri intanto ai Manarin è stato rinnovato il visto in scadenza: è stato prorogato di altri tre mesi. La vicenda giudiziaria non promette di risolversi a breve.

Sempre ieri il sindaco di San Quirino, Corrado Della Mattia, ha sentito al telefono il suo comandnate: «Mi ha raccontato che rientrato in aereporto a Volgograd la polizia è salita sul suo aereo fermandolo. Si era trattenuto un giorno in più a Mosca e temevano volesse scappare. Fortunatamente la cosa si è risolta. Gli ho rinnovato la solidarietà di tutti noi, cper lui molro importante in questo delicato momento».

Fonte: m.messaggeroveneto

 




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