Genitori si diventa OdV

I bambini adottati hanno un bisogno fondamentale; quello di giocare, dove il gioco assume il valore e il significato di strumento attraverso cui i bambini, in modo creativo e libero, cercano ed esplorano soluzioni nuove di adattamento alla realtà che li circonda. E’ la libertà, l’assenza di finalità in termini di prestazione, la valorizzazione del pensiero divergente, che fa del gioco potente motore di crescita e, insieme, possibilità individuale di adattamento e di conquista e appropriazione della realtà. E’ esattamente ciò di cui i bambini adottati hanno bisogno; essere liberi di muovere timidi passi personali, seguendo un proprio ritmo e un proprio stile, verso l’appropriazione del loro mondo. Nella scuola del’Infanzia non ci sono compiti, né verifiche, non c’è il primo e l’ultimo della classe, non c’è il voto, non c’è il programma da seguire. Nella scuola dell’Infanzia si gioca, laddove il gioco è, come lo ha definito Froebel, la spontanea e necessaria rappresentazione dell’interno dell’animo, il quale ha bisogno di estrinsecarsi. Nel gioco di fantasia, nel gioco simbolico, nel gioco di relazione, il bambino adottato può secondo una propria libera scelta, esprimere il proprio vissuto, rapportarsi con la nuova realtà, fare esperienza delle proprie risorse emotive ed esercitarsi a controllarle, maturare la propria indipendenza, imparare a dominare ruoli che ancora non può sostenere. E’ la dimensione di libertà e, insieme, di rispetto delle differenze e dei ritmi individuali, che consente nella scuola dell’Infanzia, più di ogni altra, di offrire al bambino adottato internazionalmente, di soddisfare le diverse dimensioni esplorativa, catartica, sociale ed affettiva dell’attività ludica.