Sono trascorsi quattro mesi dall’ultima Assemblea Nazionale di Genitori si diventa, eppure ogni singolo istante vissuto in quei giorni è un ricordo indelebile. Potremmo descriverli uno ad uno attraverso le emozioni vissute, ma sarebbe impossibile, perché sono state tante e diverse per ogni partecipante, socio, volontario, operatore presente, come per tutti coloro che non hanno potuto esserci ma il cui pensiero ci ha raggiunto.
Abbiamo così deciso di raccontarvi l’Assemblea 2023 con le parole della Presidente, Chiara Valleggi, con l’idea di ripercorrere quei momenti con uno sguardo ampio e attento ai valori associativi, quelli fondanti, all’ispirazione che guida i passi di una grande famiglia come quella di Genitori si diventa e ai temi a cui teniamo particolarmente.
Entriamo quindi nel vivo di questa pagina di storia associativa con l’invito a cogliere questa occasione per riscoprirsi, perché di conoscersi e ri-conoscersi non ne abbiamo mai abbastanza.
Da UNO a NOI, l'incontro che accoglie e trasforma
Una riflessione di Chiara Valleggi partendo dal titolo dell'Assemblea 2023 dopo averla vissuta
A qualche mese di distanza dalla nostra assemblea sono contenta di avere l’occasione di tornare a quei momenti: alle tante emozioni provate, al senso di ciò che abbiamo vissuto e a quel profondo senso di gratitudine verso tutti quelli che erano presenti e che con il loro contributo hanno reso così eccezionale il nostro stare insieme.
Eravamo tantissimi: circa 370 persone fra adulti e ragazzi e la voglia di stare insieme era palpabile per tutti. Sono stati giorni di grandi abbracci, grandi risate e tante lacrime di commozione.
Questa assemblea è arrivata dopo anni di distanza forzata, anni che hanno cambiato tanto del nostro modo di entrare in relazione. Come Associazione siamo riusciti a vivere questo cambiamento, a reinventarci un modo nuovo di portare avanti le nostre iniziative ed essere compagni di strada per tante famiglie in tante parti d’Italia, ma ciò che non abbiamo potuto assaporare, almeno in parte, è la bellezza e la magia delle nostre famiglie e del nostro stare tutti insieme, che è stata per tanto tempo mediata da un computer. Inoltre, sono stati anni di importanti cambiamenti e avvicendamenti: durante la pandemia si è rinnovato profondamente il consiglio direttivo e sono stati eletti anche molti nuovi responsabili di sezione. Sono orgogliosa del fatto che siamo un’associazione che si rinnova e accoglie continuamente famiglie, durante il periodo pandemico però uno degli effetti di questa dinamicità è stato che molti di noi non si erano mai conosciuti fisicamente. Ci eravamo incontrati decine di volte in riunioni a mezzo busto su uno schermo del pc, ma incontrarsi finalmente di persona, ci ha ricordato quanto sia profondamente diverso e più intenso l’incontro “vero” con gli altri, quanto sia più facile stabilire relazioni e capirsi.
La scelta di concentrarci su di noi e sul nostro vivere GSD è nata proprio da questo: dalla voglia di fare una grande festa e dall’esigenza di conoscerci e ri-conoscerci nuovamente, come persone e come famiglie che scelgono la nostra associazione.
Avere una dimensione nazionale è una grande ricchezza, anche se la maggior parte delle volte gli incontri che coinvolgono tutte le sezioni insieme devono essere online, con tutti i limiti di questi mezzi. Abbiamo la possibilità di raggiungere tante persone e le realtà che vivono; ogni territorio è diverso dall’altro e le sezioni, da nord a sud, declinano le nostre attività e il nostro modo di vivere la rete ascoltando i bisogni delle famiglie della zona, nel rispetto dell’identità di GSD. Il nostro modo di essere associazione ha un’identità ben precisa, alla quale siamo molto legati, che certamente evolve nel tempo, ma che si mantiene fedele a se stessa per alcune caratteristiche, fra le quali:
- essere una “rete” che connette famiglie e non fornisce servizi;
- essere un ambiente accogliente che cerca di essere privo di giudizio nell’incontro con l’altro;
- credere che lavorare con gli adulti e sulla loro consapevolezza sia un buon modo per gettare le basi del fare famiglia, riuscendo a “vedersi, ascoltarsi e accogliersi”.
Questo appuntamento è stato importante anche per “ricolorare” di arancione - il nostro colore associativo - le nostre attività e il nostro stile nello stare insieme. I giorni passati insieme e la possibilità di concentrarci su di noi, hanno, a mio parere, rinforzato la voglia e la gioia di far parte di “una famiglia di famiglie” e della famiglia GSD in particolare.
Abbiamo scelto il mosaico come immagine simbolo di queste giornate
Si tratta di un’immagine il cui senso nasce dall’unione di tessere tutte diverse tra loro, con una propria forma e un proprio colore. Ognuna può mantenere la propria unicità all’interno di un progetto più grande; è così che ci piace pensare la nostra associazione.
Ripensando ai giorni passati insieme, ricoprono un posto speciale i ricordi legati ai nostri bambini e ragazzi: è stato molto emozionante vedere la loro gioia nel re-incontrarsi e la spontaneità con cui si si sono accolti se non si conoscevano, disponibilità tale che, ragazzi appena incontrati, alla fine dei due giorni si chiamavano amici. I ragazzi più grandi hanno avuto modo di lavorare nei due giorni con la dottoressa Monica Nobile, come abbiamo potuto leggere in un suo articolo di qualche settimana fa pubblicato sul nostro Magazine e la restituzione delle riflessioni che hanno fatto, è stato un momento intenso e di apertura sulla loro visione e sul loro sentire. Come dice bene Monica: <<Grazie ai bambini e ai ragazzi che sempre ci insegnano>>.
Un ruolo speciale lo hanno avuto anche gli operatori, ed erano veramente tanti, che hanno scelto di partecipare all’ assemblea. Il rapporto che abbiamo con i professionisti che collaborano con noi è molto stretto, ci scegliamo a vicenda e in questa occasione, in particolare, ci hanno dato prova di quanto vivano GSD non solo come impegno professionale. Sono venuti, ci hanno guidato e accompagnato nei laboratori, si sono messi in gioco e sono stati parte attiva delle nostre riflessioni, oltre che ottimi compagni nei momenti di svago e divertimento. Pensiamo che, quello che ci hanno fatto, sia un dono raro e prezioso
Ritornando al tema, che abbiamo scelto tutti insieme nelle macro aree autunnali del 2022, mi sento di dire che dall’essere un titolo è diventato la realtà di ciò che abbiamo vissuto in quei giorni così speciali. Siamo arrivati come singoli, ci siamo accolti l’uno con l’altro e - certamente - la domenica, al momento dei saluti, ci siamo sentiti realmente arricchiti e trasformati dall’incontro reciproco.
GSD e il valore dell'appartenenza
L'importanza dell'esserci come famiglie per le famiglie. Le parole di Chiara sul mutuo aiuto.
Essere “famiglie per le famiglie” è uno dei cardini del nostro modo di fare associazione e penso che l’esempio più chiaro di questo approccio siano le nostre iniziative legate al mutuo aiuto.
Il mutuo aiuto è il cuore delle nostre attività e rappresenta una grande parte di ciò che facciamo e il come lo facciamo rappresenta ciò che vogliamo essere: dei compagni di viaggio per le famiglie che incontriamo.
Abbiamo gruppi che coinvolgono le famiglie dal momento della riflessione sulla scelta dell’adozione fino a quando i loro figli sono divenuti giovani adulti. Nei nostri incontri, anche quando è prevista la moderazione di un operatore (generalmente psicologi/psicoterapeuti esperti di adozione) sono presenti i nostri volontari a condividere la propria storia e a donare la risorsa più preziosa che ognuno di noi ha, cioè parte del proprio tempo; spesso i volontari sono anche fruitori del gruppo stesso. Questo fa sì che ciò che offriamo non sia e non sia percepito come un servizio, ma un momento inserito in una rete di relazioni.
Pensiamo ai gruppi di sostegno alla genitorialità come a un fattore di protezione: per le sue caratteristiche il gruppo può essere luogo di “rispecchiamento” del proprio vissuto, di condivisione di ansie e problematiche comuni, di possibilità di rielaborazione grazie alla presenza dell’operatore, di rete fra famiglie. È un “luogo sicuro” in cui cerchiamo di far sì che in un clima empatico si sperimenti l’assenza di giudizio, la parità fra tutti i partecipanti, la mutualità e la gratuità. E in questo “luogo sicuro”, i volontari “sono la casa che tiene le sue porte aperte”, come hanno recentemente scritto Anna Guerrieri ed Elena Centrella in un articolo che parla del mutuo aiuto in GSD (Minorigiustizia n. 3-2022, ISSN 1121-2845, ISSNe 1972-5221, Doi 10.3280/MG2022-003008).
È molto importante continuare a investire le nostre risorse sul mutuo aiuto
Non tutte le famiglie che adottano (in particolare quelle dell’adozione nazionale che spesso non hanno contatti con enti) sanno di poter entrare a far parte di una rete associativa o di poter frequentare incontri di post adozione, oltre a quelli organizzati dai servizi sul territorio. Quindi è importante che il mutuo aiuto ci sia e che ci sia da subito: la formazione di una famiglia è un tempo estremamente delicato, è necessario riuscire ad accompagnare le coppie in questi momenti.
Siamo inoltre in una fase di grande evoluzione degli scenari dell’adozione. Si allungano i tempi dell’attesa, che non può più essere guardata come un “corollario” dell’iter adottivo, ma è necessario che venga vista come una tappa in cui è fondamentale stare vicini ai futuri genitori: è prima dell’incontro con il proprio figlio che si creano le basi di consapevolezza per la famiglia di domani.
Il confine fra adozione e affido che si fa sempre più labile e la prospettiva dell’adozione aperta, al centro del grande dibattito di queste settimane, si traducono anche in famiglie che sono partite con un progetto e si trovano a viverne uno diverso: dobbiamo essere pronti ad accoglierle e a dare loro supporto. Dobbiamo prepararci per far sentire accolte quelle famiglie che vivono situazioni complesse come, per esempio, una separazione o una situazione di grande crisi con i figli, oppure quelle che fanno parte dei nuovi modelli di famiglia, come quelle omoaffettive.
I nostri volontari hanno un ruolo molto delicato e complesso, per questo è sempre più importante sostenerli e valorizzarli. Abbiamo quindi creato occasioni di formazione sia interne che esterne (un grande aiuto da questo punto di vista ce lo dà anche il Coordinamento Care che periodicamente offre formazione alle proprie associazioni). Pensiamo sia necessario creare gruppi stabili di confronto, che aiutino ad affrontare i momenti complessi che inevitabilmente arrivano.
Anche questo significa essere “famiglie per le famiglie”: cercare di essere sempre in ascolto dei vissuti e dei bisogni, anche all’interno dell’associazione.
"Scuola" e "Media e adozione. L'importanza di ogni parola"
Questi sono due dei temi citati raccontando le attività svolte nell'ultimo anno da GSD e dal Coordinamento CARE di cui siamo parte. Chiara Valleggi si sofferma sul "ruolo" e sul valore che avranno nel prossimo futuro della nostra Associazione.
La scuola è sempre stata al centro delle attenzioni di GSD e continueremo a essere molto concentrati su questo tema, anche perché da poche settimane sono state firmate, dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, le nuove Linee di Indirizzo per favorire il diritto allo studio delle alunne e degli alunni che sono stati adottati.
Sono tanti gli anni che si passano tra i banchi di scuola e certamente sono anni di grande trasformazione e formazione di sé. Vivere l’esperienza di essere visti come delle persone, nella propria unicità, e non come contenitori da riempire di nozioni, può “fare la differenza” nella vita di tanti ragazzi. È importante che si lavori perché questo sia un ambiente dove tutti possono stare bene con se stessi e in relazione con gli altri, anche chi ha situazioni poco ordinarie o complesse, ma mi sento di dire che è importante per tutti.
Il ruolo dell’insegnante è fondamentale nella creazione di un ecosistema accogliente che riesca ad accogliere ogni ragazza e ragazzo nella propria specificità.
Per questo, grazie anche alla collaborazione con le istituzioni territoriali e, in alcuni casi con altre associazioni, continuiamo a realizzare eventi diretti agli insegnanti, per informarli e sensibilizzarli sui temi dell'accoglienza, della cura, dell'accompagnamento dei ragazzi con storie di adozione o di affido.
L’importanza del linguaggio e del suo uso è un punto in comune fra il mondo della scuola e quello dei Media.
Le parole che usiamo raccontano il nostro pensiero sulla realtà che viviamo, ma non solo: le parole sono potenti e un loro uso attento ci aiuta a pensare in modo diverso; infine penso che possano anche avere un’azione trasformativa sulla realtà che viviamo. Solo nel momento in cui pongo attenzione al linguaggio, mi accorgo di quanto il suo uso superficiale e semplicistico possa alzare muri, far sentire escluse o giudicate persone e quanti stereotipi possa alimentare. Lo abbiamo vissuto in modo molto forte in seguito ai recenti fatti di cronaca che hanno visto coinvolti dei neonati abbandonati poco dopo la nascita e che sono stati gestiti ignorando del tutto il diritto delle persone coinvolte, e soprattutto quelli di quei bambini che domani diventeranno adulti, a veder tutelata la riservatezza della propria storia.
Abbiamo voluto diffondere il lavoro “Media e adozione. L'importanza di ogni parola” prodotto dal Coordinamento CARE (lavoro cui abbiamo partecipato con il contributo di alcuni nostri volontari). Questo documento (testo integrale cliccando qui: https://coordinamentocare.org/informazioni-per-la-stampa/) ha l’intenzione di contribuire a un attento trattamento informativo dell’adozione e dell’affido, che sono contesti complessi e mutevoli, e spesso non facili da raccontare. Citando dal testo: <<Si punta a fornire strumenti e risorse per aiutare i media nell’utilizzo corretto e appropriato delle parole e dei termini specifici correlati al mondo dell’accoglienza in ambito familiare, affinché anche nel campo dell’informazione possa prevalere l’interesse superiore delle persone di minore età e della loro storia personale. Fermo restando il diritto di cronaca e di critica […] occorre tutelare l’anonimato e la dignità della sua storia; evitare di utilizzare stereotipi, pregiudizi e luoghi comuni sullo status di persona in affido o che è stata adottata, sul paese di nascita e sulle origini; impiegare una terminologia appropriata anche in riferimento a procedure e normative>>.
Il tema del linguaggio è centrale anche nell’ultimo volume uscito nella nostra Collana Editoriale “Sangue del mio sangue” di Monya Ferritti. È un libro che siamo molto orgogliosi di aver pubblicato e che speriamo possa continuare a contribuire, come già sta facendo, ad alimentare il dibattito sulle parole e sulla loro potenza.
I ringraziamenti di Chiara Valleggi a tutti i volontari di Genitori si diventa
Vorrei chiudere questa nostra chiacchierata con le parole che hanno chiuso la mia relazione di presidenza del 2023 e che sono dedicate a chi sceglie di donare il proprio tempo a Genitori si diventa, perché senza di loro niente di tutto quello che abbiamo raccontato sarebbe possibile.
Le nostre volontarie e i nostri volontari hanno il coraggio e la disponibilità di rispondere Sì quando si chiede loro di impegnarsi in prima persona e donare il proprio tempo.
Le nostre volontarie e i nostri volontari hanno il coraggio di partire da UNO e diventare un NOI, credere in quel NOI e prendersene cura.
Sono profondamente grata di questo dono e orgogliosa di ciò che siete e ciò che fate.
Essere la Presidente di Genitori si diventa a volte è complesso e non sempre mi sento all’altezza del ruolo, ma l’INCONTRO con voi e avervi accanto ogni giorno, TRASFORMA i miei dubbi e li fa fiorire, dandomi la fiducia che, essendo nelle mani di tutti noi, Genitori si diventa è in mani attente e accoglienti che continueranno a prendersene cura per molto tempo ancora.
Ho iniziato dicendo GRAZIE e mi piace chiudere il cerchio finendo nello stesso modo: grazie!
Non mi rimane che dare a tutti appuntamento alla prossima assemblea…saremo insieme tra il 26 e il 28 aprile 2024 e ad accoglierci ci sarà la sezione di Napoli.
Sarà un’occasione per incontrare gli amici che conosciamo da tempo e le nuove famiglie che si uniranno a noi in questi mesi.
Siamo certi che vivremo ancora una volta momenti che fioriranno in idee per il futuro e che manterranno il profumo dei ricordi preziosi.
La nostra associazione organizza attività dedicate alla famiglia adottiva e a chi intende avvicinarsi al mondo dell'adozione. Organizziamo conferenze e incontri dedicati ai temi a noi cari e molte attività dedicate ai soci.
Se lo desideri puoi diventare socio iscrivendoti presso le nostre sedi territoriali: cerca qui la nostra sede più vicina a te.
Puoi vedere tutti i nostri eventi in programma (anche eventi online) seguendo questo link.